I vetri a controllo solare sono costituiti da vetri float che vengono rivestiti con sottili multistrati metallici o dielettrici che attraverso fenomeni di interferenza ottica selezionano la radiazione visibile schermando la componente ultravioletta.

Vetri a controllo solare

Il vetro, così come ogni altro materiale, è in grado di emettere ed assorbire energia sotto forma di onde elettromagnetiche; il sole genera delle onde elettromagnetiche di diversa lunghezza d’onda, alcune delle quali sono invisibili, come i raggi ultravioletti, con lunghezza d’onda compresa tra 0,28 e 0,38 μm, che sono percettibili unicamente attraverso la pigmentazione della pelle e quelli infrarossi, con lunghezza d’onda compresa tra 0,78 e 2,50 μm, che invece sono percettibili sotto forma di calore, mentre altre, quelle a lunghezza d’onda intermedia (compresa tra 0,38 e 0,78 μm) sono responsabili della sensazione luminosa percepita e danno luogo al fenomeno della visione.

Qualunque superficie vetrata (in misura differente a seconda del tipo di vetro e del processo a cui è stato sottoposto) è in grado di far filtrare all’interno dei nostri ambienti abitati luce e calore; l’irraggiamento solare che colpisce un vetro viene in parte assorbito nello spessore della lastra, in parte trasmesso agli ambienti interni ed in parte riflesso all’esterno; i rapporti tra ognuna di tale componenti ed il flusso totale incidente definiscono appunto i cosiddetti fattori di assorbimento, trasmissione e riflessione che caratterizzano il vetro e che dipendono dal colore dello stesso, dal suo spessore e dal deposito che eventualmente vi è stato applicato.

Come funziona la vetrata selettivaGeneralmente quando si parla di vetri riflettenti o a controllo solare ci si riferisce ad una particolare tipologia di vetri in grado di riflettere buona parte della radiazione solare incidente, così da garantire un buon isolamento termico e soprattutto una riduzione della luminosità interna; proprio per queste loro caratteristiche sono  prodotti particolarmente adatti ad essere applicati su grandi superfici vetrati continue, come possono essere quelle che sempre più spesso caratterizzano lo skyline delle grandi metropoli moderne; ma si tratta di vetri che possono essere utilizzati anche per infissi comuni, soprattutto in casi specifici dove a causa di esposizioni particolarmente sfavorevoli all’interno di alcuni locali d’abitazione si viene a creare un eccessivo abbagliamento e/o surriscaldamento.

Se effettivamente la mancanza di luce naturale può creare sensazioni di disagio, perfino a livello fisico e psicologico, non si può ignorare il fatto che anche un ingresso eccessivo di luce diretta può provocare fastidio, tanto da rendere quasi impossibile la presenza in determinati locali se non dotati di occhiali da sole; se a ciò aggiungiamo il fatto che all’ingresso di luce si associa normalmente anche quello di calore e dunque in ambienti eccessivamente ci troveremo a dover fare i conti anche con il cosiddetto effetto serra, appare evidente come per poter realizzare i grandi e moderni grattacieli vetrati e garantirvi all’interno un confort ideale sia necessario intervenire sulla tipologia di vetri da impiegare.

I primi vetri a controllo solare erano sostanzialmente dei semplici vetri float rivestiti con depositi (coating) di ossidi metallici o di metalli nobili, in modo tale da respingere parte della radiazione solare incidente (quella compresa tra 300-380 nm) riflettendola verso l’ambiente esterno. Questi erano particolarmente indicati per grandi edifici con vetrate continue in quanto fornivano un buon isolamento termico e contemporaneamente permettevano una riduzione della luminosità all’interno degli ambienti; inoltre va detto che erano caratterizzati da una colorazione particolare argentea, dorata, bronzea, oppure tendente al verde o al blu (a seconda del coating utilizzato per produrla) ed esternamente presentavano il tipico effetto specchio.

Esistevano poi anche vetri volutamente colorati per motivi estetici (e non solo); in realtà i vetri in grado di assorbire gran parte della radiazione solare (e dunque calore)in genere contengono sempre speciali tinte che mutano il colore del vetro; questo porta ad una riduzione dell’abbagliamento, nonché del cosiddetto coefficiente di guadagno di luce solare (SHGC) e dei valori definiti di “trasmittanza visibile” (VT). Ovviamente una parte del calore continuerà a passare anche attraverso i vetri oscurati (sia per conduzione che per re-irraggiamento), motivo per cui per diminuire la trasmittanza termica di queste vetrate è necessario utilizzare anche dei rivestimenti spettralmente selettivi.

Con il tempo in effetti le tecniche costruttive si sono evolute e nel tentativo di ottenere prestazioni termiche sempre migliori sono nati i moderni vetri definiti “a controllo solare”, costituiti da vetri float che vengono rivestiti con sottili multistrati metallici o dielettrici e che attraverso fenomeni di interferenza ottica selezionano la radiazione visibile schermando la componente ultravioletta. Anche questi vetri normalmente assumono una colorazione particolare ed un superficiale aspetto a specchio, che però volendo può essere eliminato grazie a delle micro-incisioni superficiali, che di contro portano ad una microporosità diffusa.

I vetri oscurati così come quelli riflettenti non sono diffusissimi nell’edilizia comune, ma per lo più vengono impiegati nelle zone caratterizzate da un clima particolarmente caldo o per situazioni particolari dove effettivamente le problematiche connesse all’eccessivo ingresso di luce e calore necessitano una soluzione radicale.

Immagini: www.illegno-infissi.it

Sara Raggi

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