Nonostante gli scuri siano elementi piuttosto antichi e semplici, essi sono stati capaci di resistere alle mode e con il tempo hanno saputo reinterpretarsi continuando a conquistare una fetta di mercato.

Gli scuri in legno oppure in alluminio

Tra i tanti sistemi di oscuramento oggi presenti in commercio di certo gli scuri non possono essere considerati tra i più moderni e neppure tra quelli in cima alle preferenze dei consumatori, che generalmente, specie quando si tratta di scegliere degli elementi da inserire in nuovi complessi residenziali o in appartamenti cittadini, optano per qualcosa di diverso, di più attuale e di maggiormente flessile. Nonostante ciò è facile trovare ancora svariati contesti ed edifici nei quali difficilmente, vuoi per tradizione, vuoi per coerenza formale e per ragioni estetiche, vuoi invece per motivazioni di ordine più pratico, si potrebbero sostituire gli scuri a favore di altre tipologie di sistemi oscuranti, se non a discapito della perfetta riuscita dell’insieme. Cominciamo con il dire che si tratta di prodotti dall’origine antica, d’altro canto i primi rudimentali sistemi d’oscuramento delle aperture domestiche altro non erano che delle assi, o tavole, di legno e dunque somigliavano molto a quelli che noi oggi definiamo scuri. Gli scuri, come suggerisce il termine stesso, sono dei dispositivi d’oscuramento senza troppi fronzoli (almeno concettualmente), che potremmo definire semplici ed essenziali in grado di impedire totalmente l’ingresso della luce solare: a differenza di molti altri sistemi infatti utilizzando infatti questo tipo di elementi si avrà o il buio totale o la luce, o chiusi o aperti, non sono contemplate le mezze misure; certo possono sempre rimanere socchiusi, ma in questo caso potrebbe essere il vento a decidere se tenerli spalancati o serrati e c’è il rischio che sbattendo questi possano rovinarsi o peggio ancora causare danni alla muratura o ai vetri, motivo per cui generalmente, per evitare spiacevoli inconvenienti, sulla parete esterna, dove vi è la battuta, vengono installati dei fermi che impediscono il movimento involontario delle ante una volta che queste sono state aperte e bloccate.

Scuri in alluminio colore marrone scuro

Si tratta di una tipologia di elementi che vanta una lunga tradizione, variabile da posto o posto, in quanto molto legata al luogo d’origine: si parla così spesso di scuri alla lombarda, alla mantovana, alla vicentina, alla padovana e così via a seconda delle caratteristiche estetiche che li individuano e li rendono differenti gli uni dagli altri. Di certo vi sono delle località e delle regioni in cui il loro impiego è molto diffuso e dove praticamente tutte le abitazioni vedono montati gli scuri, specialmente al Nord, si pensi ad esempio ai paesini di montagna o di campagna, dove il loro impiego non è dettato unicamente da fattori estetici e di costume, ma bensì anche da motivazioni pratiche, mentre nelle regioni del Sud è assai raro vederne. Elementi di questo tipo infatti, privi di lamelle ed aperture, isolano e riparano molto meglio dall’ambiente esterno rispetto a persiane e tapparelle: non solo consentono di ottenere il buio più totale, condizione difficilmente verificabile con gli altri sistemi dai quali spesso e volentieri una qualche infiltrazione di luce c’è sempre (poi molto dipende anche dal colore e dal materiale che si utilizza, ad esempio avendo installato delle tapparelle grigie o bianche in pvc in estate sarà inevitabile notare l’albeggiare al primo mattino), ma sono decisamente termicamente più efficienti di ogni altro sistema oscurante. Di contro essi non permettono né un’illuminazione né una ventilazione controllata e regolata degli ambienti (mentre ad esempio con le persiane si ottengono, in tal senso, i migliori risultati) e per questo motivo storicamente l’utilizzo degli scuri si concentra in quelle regioni in cui il problema del freddo invernale è molto più sentito rispetto a quello del caldo estivo.

Scuri in alluminio effetto legno

Sebbene come abbiamo già detto si  tratti di elementi molto semplici, oggi in commercio esistono tantissime, oserei dire innumerevoli tipologie differenti di scuri: non solo si  può distinguere tra scuri lisci, piuttosto che con cornici varie, oppure ancora, a doghe, a scandole (ed in entrambi i casi queste poi possono essere verticali o orizzontali), a lamelle, o ancora differenti a seconda del luogo di provenienza; ma poi si possono avere scuri in stile classico, piuttosto che più moderni ed essenziali, dall’aspetto rustico o decisamente industrializzati e curati con precisione nel ben che minimo dettaglio; possono essere colorati di qualunque tonalità si desideri o in essenza e in tal caso realizzati con essenze diverse caratterizzate da venature e tonalità differenti: insomma le varianti possono essere davvero molte. Spesso poi gli scuri vengono utilizzati qualora il profilo delle finestre non sia caratterizzato dal classico rettangolo, bensì sia più irregolare o dalle forme particolari: sovente capita infatti di imbattersi in serramenti ad arco con scuri a battente, ma comunque si tratta di elementi davvero versatili che possono essere realizzati su misura a seconda delle esigenze di ciascuno.

L’impiego degli scuri consente poi di scegliere, oltre che tra diversi tipi di decoro e finitura anche tra vari colori e differenti personalizzazioni, come ad esempio quelle che caratterizzano il tipo di chiusura o di cerniera, che possono essere più o meno volutamente visibili, tanto che in alcuni casi finiscono per rappresentare un elemento estetico di spicco e caratterizzante dell’intera anta. A prescindere dai moltissimi modelli di pannello tra cui è possibile optare bisogna anche considerare quale sia il tipo di apertura che ci è più congeniale: gli scuri più “classici” sono ovviamente quelli caratterizzati da una, o più frequentemente due ante a battente, ma ve ne sono anche a libro e con antine pieghevoli ad impacchettamento, perfetti nei casi in cui servano ad oscurare superfici vetrate piuttosto ampie, in modo tale da riuscire a soddisfare qualunque esigenza di spazio si dovesse presentare. In alcuni frangenti è possibile optare anche per scuri scorrevoli con ante a scomparsa all’interno ella muratura (che però vanno predisposti sin dal principio) o per moderni elementi meccanizzati, in grado di aprirsi e chiudersi automaticamente e questo proprio perché se di grandi dimensioni gli scuri possono essere elementi piuttosto pesanti e movimentabili con qualche difficoltà (soprattutto per particolari categorie di utenti, quali possono essere le persone di una certa età.

Scuri in legno celeste

Di solito quando si pensa ad un materiale con cui realizzare degli scuri l’associazione più ovvia è quella con il legno, poiché effettivamente trattandosi di prodotti adottatati per lo più in contesti storici e/o piuttosto “rustici”, di campagna o montagna, questa sembrerebbe essere l’unica scelta esteticamente valida e plausibile. In realtà però oggi vengono prodotti scuri non solo in legno (ed anche in questi casi dovremo distinguere tra massello, lamellare o pannelli), ma anche in materiali più moderni e meno romantici come l’alluminio ed il pvc, che pur rendendo questi elementi un po’ più “asettici” e meno caratteristici sono però in grado di garantire migliori prestazioni, sia da un punto di vista energetico e di isolamento termico che da un punto di vista pratico, essendo più resistenti, durevoli e meno soggetti a deperimento a causa dell’esposizione al sole ed agli agenti atmosferici e dunque garantendo una vita utile maggiore e minor necessità di manutenzione.

Scuri in legno con chiusura a soffietto.

Nonostante dunque gli scuri siano elementi piuttosto antichi e semplici essi sono stati capaci di resistere alle mode e con il tempo hanno saputo reinterpretarsi continuando a conquistare una fetta di mercato, che seppur di nicchia risulta abbastanza consistente; inoltre i va detto che i modelli più classici e tradizionali, quelli che è possibile trovare nelle baite in montagna o nelle rustiche cascine campagnole, se utilizzati con sapienza all’interno del proprio “habitat” hanno un fascino davvero irresistibile, capace di evocare piacevoli sensazioni di un tempo passato a cui si guarda sempre con un po’ di nostalgia.

Immagini: www.serramentimoro.it

Sara Raggi

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