Recuperare vecchie porte e portoni

Porte in legno restaurate

Quando non si è più soddisfatti delle proprie porte di casa, sia che si tratti di quelle di primo ingresso, piuttosto che di quelle interne, nella maggior parte dei casi si decide di sostituirle con altre nuove, magari simili alle precedenti oppure del tutto diverse (a seconda che si voglia conservare immutato l’aspetto dei nostri locali d’abitazione piuttosto che al contrario si abbia voglia di portarvi una ventata di novità), ma comunque nuove, liberandosi di quelle vecchie, che generalmente sono destinate a fare “una brutta fine”: scaricate da qualche parte, bruciate, o nella migliore delle ipotesi smembrate in modo tale che il materiale che le compone possa essere riciclato, ma il più delle volte purtroppo finiscono semplicemente in discarica o in qualche isola ecologica tra i rifiuti “indistinti”.

Borta bianco e oro con chiusura a battente

In realtà non sempre è necessario assumere una posizione così netta, a volte si può anche intervenire per cercare di recuperare le nostre vecchie porte; anzi in alcuni casi è assolutamente consigliabile farlo, specie quando si ha a che fare con “oggetti” che in qualche modo possono avere un valore non solo affettivo ma anche architettonico, penso ad esempio ai vecchi casolari di campagna o anche ad appartamenti cittadini dei primi novecento che al loro interno montano porte in legno massello, realizzate a mano, decisamente uniche, particolari ed adatte al contesto; ciò non toglie che poi anche una porta vintage anni ’50 o una semplicemente un po’ vecchiotta e rovinata possono tranquillamente essere rimodernate o messe a nuovo. A volte quando può bastare una mano di pittura e magari un rivestimento realizzato con il decoupage o l’applicazione di uno stickers si può anche ricorrere al fai da te; altre volte invece specie per elementi antichi, dipinti o lavorati e interamente prodotti in legno massiccio è bene rivolgersi ad esperti del settore, in taluni casi a veri e propri restauratori che operano nel campo e che sapranno regalare nuova vita e far tornare le nostre porte al loro originario ed antico splendore.

Porta restaurata in lehno anticoOggi poi, non si fa che parlare di crisi economica e della necessità di risparmiare: sono finiti i tempi d’oro del boom dell’edilizia, oggi si costruisce sempre meno e gli interventi più richiesti sono indubbiamente quelli che tendono a mantenere e riqualificare il patrimonio edilizio esistente, sovente ricco di storia e valevole di essere conservato. Certo, conservare significa anche riadattare spazi e soluzioni abitative di un tempo alle esigenze odierne, sempre però con un occhio di riguardo alla salvaguardia della storicità e del valore intrinseco degli edifici con cui ci relazioniamo e con gli elementi ed i manufatti che lo compongono. Ad esempio oggi quando si decide di affrontare il restauro o la riqualificazione di un vecchio edificio spesso accade che si recuperano diversi materiali da costruzione che lo compongono, come pietre o mattoni faccia a vista, o ancora i vecchi coppi di copertura, con il preciso intento di  riutilizzarli in qualche misura nel ripristino della costruzione (o riportando l’esatto stato delle cose a come doveva essere un tempo o riposizionandoli diversamente); alla stessa stregua quando è possibile, specie in determinati contesti, può essere opportuno conservare anche porte e finestre, che una volta restaurate alla perfezione e ricollocate in opera sapranno donare alla costruzione quel pizzico del fascino antico che le è proprio. Anche in questo caso, esattamente come avviene per i materiali da costruzione, i vecchi infissi possono venir riposizionati esattamente dove si trovavano in origine oppure possono essere reimpiegati per nuove aperture. Il primo passo è ovviamente riconoscere il valore ed il potenziale di questi elementi e poi è fondamentale affidarsi alle mani della persona giusta, di un restauratore professionista (e non di un semplice falegname!) che sia specializzato in questo genere di cose e sappia come trattarle a dovere.

Portoncino esterno in legno con arcoIl restauro di una porta o di un portone antichi in legno richiede tempo e normalmente avviene in varie fasi: come prima cosa si deve provvedere al decapaggio, ovvero a rimuovere tutte le eventuali coloriture che non siano originarie dell’epoca di fabbricazione della porta e a levare quella “patina” che si è formata nel tempo, riportando così il legno al suo stato originale, quest’operazione chiaramente va fatta con gran delicatezza per evitare di rovinare in alcun modo il supporto o di rimuovere più di quanto effettivamente necessario. Successivamente bisognerà trattare il legno con appositi prodotti antisettici ed antixilofagi per renderlo inattaccabile da parte di tarli e similari, generalmente si prediligono quelli di origine naturale che non arrecano danni alle superfici; inseguito si procede a consolidare tutte quelle parti che hanno bisogno di un qualche intervento (da quelle meccaniche come cerniere, serrature e cardini, fino a vere e proprie porzioni di “anta”, magari quelle più a stretto contatto con il terreno che nel tempo potrebbero aver risentito dell’umidità o anche più semplicemente parti localizzate danneggiatesi a seguito di un urto o per qualunque altra causa). In caso il restauratore lo ritenga necessario l’elemento verrà poi mordenzato, sempre impiegando mordenti a base d’acqua e fissativi naturali; in tutti i casi si passerà poi ad una prima patinatura da eseguirsi preferibilmente con la gommalacca (si tratta di una sostanza vegetale, ricavata da una pianta dalla quale viene secreta a scaglie, che viene usata anche per il restauro dei mobili d’epoca), a cui seguirà una stuccatura da effettuarsi con prodotti a base di ossidi, terre e pangesso e successivamente si continuerà con altre patinature sempre da effettuarsi con la gommalacca, fino ad arrivare all’applicazione dello strato di finitura vero e proprio. Le finiture possibili in realtà sono diverse e dipendono anche dall’effetto che si desidera ottenere: ad esempio se si desidera avere come risultato finale una superficie il più possibile naturale si procederà con la semplice stesura di cera d’api e cera carnuba, oppure con una laccatura, che può essere trasparente oppure la cosiddetta “laccatura artistica” o “alla veneziana”, che permette di ottenere una colorazione differente dall’originale; in alternativa si può pensare anche ad un trattamento di “anticatura” artificiale, che simuli in qualche misura (qualora ve ne sia bisogno o lo si desideri) i segni del passare del tempo.

Porta scura decorataNon bisogna convincersi a priori che restaurare una vecchia porta o un portone antico ci costi una fortuna, in molti casi potremmo spendere esattamente come a comprarlo nuovo, in altri casi un po’ di più, ma nel valutare il da farsi non bisogna sottovalutare il valore intrinseco, non solo artistico ma anche monetario, che può avere un elemento antico del genere una volta riportato all’antico splendore. In effetti, a dispetto di quanto pensino in molti, esiste un vero e proprio mercato di porte e portoni antichi, perché chi si accinge a restaurare vecchi rustici, cascine o dimore di pregio sovente si mette in cerca di porte antiche, magari realizzate in un determinato stile, che sappiano rievocare i fasti del passato e donino ai loro ambienti quell’aria vissuta, quel calore e quel senso di “storicità” che solo elementi originali d’un tempo possono regalare, divenendo veri e propri elementi d’arredo di primaria importanza. D’altro canto oggi non si lavora più come un tempo e non ci sono più artigiani (se non pochissimi e che si fanno pagare a caro prezzo!) capaci di realizzare le porte come una volta; tutto oramai è industrializzato ed in commercio le porte completamente realizzate in legno massiccio sono sempre meno, ancor meno poi quelle decorate ed intarsiate a mano!

Infine non va sottovalutata anche la possibilità di riutilizzo di vecchie porte e portoni per farne elementi con funzione e collocazione differenti da quella originale: se infatti avete fatto restaurare una vecchia porta che però non avete più bisogno di impiegare come tale potrete sempre regalarle una nuova vita tramutandola in qualcosa d’altro.Portoni da esterno possono venir ricollocati all’interno, oppure tramutarsi in una sorta di quinta scenografica all’interno di un locale piuttosto ampio; vecchie porte possono essere utilizzate per chiudere delle nicchie a muro o delle dispense, o ancora come paravento, ma possono anche fungere da pannelli murari (come se si trattasse di una sorta di quadro) o anche come testiere per il letto, piani per formare un tavolo (magari con sopra applicato un rivestimento in cristallo!) e chi più ne ha più ne metta: in realtà si tratta di elementi che possono essere sfruttati a proprio piacimento ed in vario modo, l’unico vincolo è la fantasia di ciascuno!

Porte d'antiquariato con profilo in oro

Immagini: www.portedelpassato.com

Sara Raggi

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